schizofrenia senza tempo
Schizofrenia e Disturbo Bipolare
Psicosi, schizofrenia e disturbo bipolare
Farmaci antidepressivi
La quetiapina è un farmaco che aiuta il paziente a controllare il comportamento, a sentirsi più calmo e a limitare il disagio degli effetti indesiderati. Permette alle persone affette da questi disturbi di poter recuperare la propria interezza, esprimere le proprie capacità ed essere nuovamente capaci di relazioni umane e sociali appaganti, grazie alla specifica efficacia anche nel diminuire il rischio di ricadute.
In ogni parte del mondo, una persona su cento soffre o ha sofferto di un episodio psicotico. La moderna psichiatria clinica si basa tanto su interventi educativi e psico-sociali, quanto sull’impegno di terapie farmacologiche.
La psicosi può colpire in qualsiasi età. Il picco di insorgenza si registra tra i 18 e i 25 anni nell’uomo e tra i 26 e i 45 anni nella donna. Inquadrare la psicosi non è facile, ma già due o tre anni prima dell’esordio vero e proprio si possono osservare in buona parte dei futuri psicotici sintomi come ansia e depressione o perdita dell’attenzione, di appetito, sonno e attività sessuale, cui si accompagnano atteggiamenti come il ritiro sociale e il deterioramento del ruolo in ambito lavorativo.
Le psicosi sono espressione di una grave alterazione dell’equilibrio psichico dell’individuo con compromissione del cosiddetto esame di realtà. Il disturbo bipolare, ad esempio, comprende una serie di sindromi (segni e sintomi) la cui caratteristica principale è rappresentata da cambiamenti del tono dell’umore, imprevedibili, incontrollabili, prolungati, estremi, eccessivi, che sconvolgono il modo di vivere.
Non esiste una sola causa, l’origine del disturbo patologico è complesso e il risultato finale è frutto di diversi fattori e dell’interazione tra loro. I grandi fattori di rischio sono rappresentati da fattori genetici, ambientali, psicosociali, di genere e medico-biologici. Alcuni esempi? La fine di una relazione sentimentale importante, il servizio militare, la perdita di un lavoro, l’abuso di sostanze…
Curare la psicosi e il disturbo bipolare è possibile.
È necessario predisporre una terapia che non inibisca l’espressione della persona, della creatività e del talento, favorendo solamente il recupero fisico-mentale, emotivo e sociale. La qualità della vita di una persona affetta da psicosi è l’elemento fondamentale per questo recupero e per affrontare possibili ricadute.
La sostanza oggi più prescritta è appunto la quetiapina, in grado di trattare efficacemente sia gli episodi di depressione maggiore che quelli maniacali e che agisce:
- a livello fisico-mentale, controllando il comportamento con un miglioramento già al quarto giorno dall’inizio del trattamento;
- a livello emotivo, migliorando significativamente i sintomi di ostilità, impulsività, eccitazione, mancanza di cooperazione;
- a livello sociale, limitando al paziente il disagio degli effetti collaterali (tremori, movimenti anormali di viso e corpo, sensazione di stanchezza) e migliorando le capacità dei pazienti di svolgere le normali attività quotidiane
In ogni parte del mondo, una persona su cento soffre o ha sofferto di un episodio psicotico. La moderna psichiatria clinica si basa tanto su interventi educativi e psico-sociali, quanto sull’impegno di terapie farmacologiche.
La psicosi può colpire in qualsiasi età. Il picco di insorgenza si registra tra i 18 e i 25 anni nell’uomo e tra i 26 e i 45 anni nella donna. Inquadrare la psicosi non è facile, ma già due o tre anni prima dell’esordio vero e proprio si possono osservare in buona parte dei futuri psicotici sintomi come ansia e depressione o perdita dell’attenzione, di appetito, sonno e attività sessuale, cui si accompagnano atteggiamenti come il ritiro sociale e il deterioramento del ruolo in ambito lavorativo.
Le psicosi sono espressione di una grave alterazione dell’equilibrio psichico dell’individuo con compromissione del cosiddetto esame di realtà. Il disturbo bipolare, ad esempio, comprende una serie di sindromi (segni e sintomi) la cui caratteristica principale è rappresentata da cambiamenti del tono dell’umore, imprevedibili, incontrollabili, prolungati, estremi, eccessivi, che sconvolgono il modo di vivere.
Non esiste una sola causa, l’origine del disturbo patologico è complesso e il risultato finale è frutto di diversi fattori e dell’interazione tra loro. I grandi fattori di rischio sono rappresentati da fattori genetici, ambientali, psicosociali, di genere e medico-biologici. Alcuni esempi? La fine di una relazione sentimentale importante, il servizio militare, la perdita di un lavoro, l’abuso di sostanze…
Curare la psicosi e il disturbo bipolare è possibile.
È necessario predisporre una terapia che non inibisca l’espressione della persona, della creatività e del talento, favorendo solamente il recupero fisico-mentale, emotivo e sociale. La qualità della vita di una persona affetta da psicosi è l’elemento fondamentale per questo recupero e per affrontare possibili ricadute.
La sostanza oggi più prescritta è appunto la quetiapina, in grado di trattare efficacemente sia gli episodi di depressione maggiore che quelli maniacali e che agisce:
- a livello fisico-mentale, controllando il comportamento con un miglioramento già al quarto giorno dall’inizio del trattamento;
- a livello emotivo, migliorando significativamente i sintomi di ostilità, impulsività, eccitazione, mancanza di cooperazione;
- a livello sociale, limitando al paziente il disagio degli effetti collaterali (tremori, movimenti anormali di viso e corpo, sensazione di stanchezza) e migliorando le capacità dei pazienti di svolgere le normali attività quotidiane
video di maurizio barraco
http://www.youtube.com/watch?v=x_4CNvG1Q_M
RispondiEliminaen esperant que ce lien fonctionne
pour te montrer de la beauté sans aucune vulgarité
via ses sites de merde
voici mon commentaire que tu voulais
si les gens arretaient de tout vulgariser
peut être que nos sociètes seraient un peu moins tordues et donc beaucoup moins de malade
censure ou pas la beauté doit rester dans le domaine de la beauté simple et discrete
sinon il faut vraiment bien l'expliquer la vulgarité
et sur ses sites ceci n'est pas le cas
Elisabeth
blog pastelise