martedì 8 febbraio 2011

eschilo - coefore












Elettra Anche a me un'onda di collera pervade il cuore e mi ferisce come una freccia in pieno petto.
a vedere questo ricciolo, dagli occhi mi cadono gocce brucianti, irrefrenabili,un diluvio tempestoso. Come potrebbero questi capelli essere di qualcun altro degli Argivi? Certamente non , se li tagliò l'assassina, mia madre , lei che, empia, nutre versoi figli sentimenti per nulla degni del suo nome. Eppure , come posso accettare così, senza esitazioni, che questa è un offerta del più caro a me tra i mortali, di Oreste?
Ma la speranza mi accarezza.
oh se questo ricciolo avesse voce amica, come un messaggero, così che io non fossi più dibattuta tra due pensieri, e sapessi con certezza se gettarlo via, perchè reciso da testa nemica; oppure, se dal mio stesso sangue, farlo partecipe del mio lutto, per ornare questa tomba e onorare un padre! ... e se il nostro destino è di ottenere salvezza, da un piccolo seme cresce un grande albero...l'angoscia mi prende, annienta la ragione



eschilo coefore la tragedia greca

coefore












Oreste ermes infero! Tu che vegli sulla potenza di mio padre, salvami, ti prego, sii mio alleato! Sono giunto a questa terra, ritorno dall'esilio; e sull'alto di questo sepolcro invoco mio padre perchè mi oda, perchè mi ascolti.

Ho offerto una ciocca di capelli all'Inaco, il fiume che mi ha nutrito, e offro quest'altra ora, in segno del mio dolore. Io non ero presente, padre, a piangere la tua morte; io no protesi le mani sul tuo feretro. Ma cosa vedo? Cos'è questo corteo, che avanza, di donne in mantelli neri? Quale sventura devo ancora immaginare? Quale nuovo dolore si abbatte sulla mia casa? Ma forse queste donne recano a mio padre libagioni che sono a conforto dei morti?.Certo, è così. E infatti mi pare di scorgere anche Elettra,mia sorella, che viene avanti: si riconosce fra tutte nel suo amaro dolore. O Zeus, concedimi di vendicare la morte di mio padre e sii mio animoso alleato! (A PILADE) Pilade, teniamoci in disparte: voglio prima sapere con certezza cos'è questa processione di donne supplici.

Coro sono stata mandata qui nel palazzo
ad accompagnare le offerte funebri
con violente percosse di mani: vedete,
la mia guancia è rossa per i graffi delle unghie,
graffi recenti - ma da sempre il mio cuore si nutre di lacrime -
e le vesti stridono, lacerate a brandelli per il dolore;
sul petto fluttuano i pepli,
battuti da sorti che non conoscono il sorriso.


tragedia greca COEFORE traduzione e note di Norma Samantha Fanoli

giovedì 3 febbraio 2011

pensare


è inutile pensare quando tutto intorno è vuoto ma felice

è utile pensare quando pensi di vivere felice.

è semplicemente pazzesco e lo sai purtroppo, quando rendi infelice una vita.


spero solo di non impazzire..... però forse me lo merito.