Viola che ti ha perduto
che ha voluto perderti
Viola è una fiaccola che arde ancora
si schianta su un letto
di stracci neri
neri come sputo di seppia,
inchiostro per altre storie
tue, mie forse.
Si schianta e assume posizioni innaturali
si tende come un arco
si sfascia come un cerchio
rovina i suoi capelli
e morde le sue mani
che volevi perchè erano grandi
e sgraziate
e conoscevano sul tuo corpo i nodi
Pelle rimasta,
velluto damasceno strappato
di questo rosa intenso,
blandiva la tua carne
e li slegava.
Ora strappa di notte
le rose dai giardini
Viola ora strappa la notte
si ferisce sui roseti dei giardini
ma in silenzio lo fa
Quando vaga la notte
in silenzio lo fa
Viola si aggrappa come fiamme al letto
per non scordare un odore
si contorce e affonda il ventre
che ha voluto perderti
Viola è una fiaccola che arde ancora
si schianta su un letto
di stracci neri
neri come sputo di seppia,
inchiostro per altre storie
tue, mie forse.
Si schianta e assume posizioni innaturali
si tende come un arco
si sfascia come un cerchio
rovina i suoi capelli
e morde le sue mani
che volevi perchè erano grandi
e sgraziate
e conoscevano sul tuo corpo i nodi
Pelle rimasta,
velluto damasceno strappato
di questo rosa intenso,
blandiva la tua carne
e li slegava.
Ora strappa di notte
le rose dai giardini
Viola ora strappa la notte
si ferisce sui roseti dei giardini
ma in silenzio lo fa
Quando vaga la notte
in silenzio lo fa
Viola si aggrappa come fiamme al letto
per non scordare un odore
si contorce e affonda il ventre
là dove c'era il tuo
Ma la tua assenza è zitta
e la parete spezzata
Oltre soltanto inchiostro
altro scrivere, altre grida
altre parole a vanvera.
Ma la tua assenza è zitta
e la parete spezzata
Oltre soltanto inchiostro
altro scrivere, altre grida
altre parole a vanvera.
testo di Cristina "Viola" Rulfi
disegno di Maurizio Barraco
© copyright written on August 19, 2009 by Maurizio Barraco. publishing prohibited unless with the author's permission.
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